LA TUA POLEMICA NEL BLOG?

Prenota il tuo spazio qui. INFO

domenica 19 novembre 2017

di Daniela Pimponi

Gentili Sindaci Mismetti e Di Girolamo,
leggo con piacere le vostre parole sulla necessità di tenere in considerazione le esigenze del trasporto ferroviario di tutta la Regione. 
Sebbene l’unico modo per uscire dall’isolamento resti l’adeguamento delle infrastrutture all’epoca attuale, ci sono infatti questioni di immediato impatto importanti per lo sviluppo quanto il collegamento del Capoluogo con Milano. 
Ad esempio la Carta Tuttotreno (CTT), di cui si discute in questi giorni, che consente l’accesso su IC e FB a chi già possieda un abbonamento regionale. 

L'acquistano oltre 600 lavoratori, molti residenti nei vostri Comuni, col sostegno della Regione per ridurne il prezzo, perché altrimenti accedere agli stessi servizi costerebbe migliaia di euro in più. 

Purtroppo oggi il fondo stanziato è insufficiente a coprire il crescente fabbisogno di mobilità in quelle fasce orarie che consentono ai genitori di accompagnare i figli a scuola o che sono compatibili con le tante professioni che ormai caratterizzano il pendolarismo. 

Oggi, infatti, il mondo del lavoro è drammaticamente cambiato e con esso le necessità ed i tempi di vita delle persone. Persone per cui l’intercity (o il FB) non è una scelta, poiché in quegli orari non esistono, o sono scarsi, collegamenti con treni regionali ed attivarli costerebbe molto più che sostenere le CTT. Treni regionali le cui condizioni e la cui puntualità sono garantiti, ma il cui monitoraggio è basato su dati forniti dalla stessa azienda di trasporto, compromettendo la possibilità di migliorare o di applicare le giuste penali, magari da reinvestire in nuovi treni o collegamenti, come fatto da altri territori. 

Arrivare troppo spesso in ritardo al lavoro o a casa, è insostenibile tanto per i lavoratori quanto per le loro famiglie ed un numero crescente di persone ha lasciato e lascia l’Umbria a causa dei collegamenti poco efficaci, nonostante la nostra posizione strategica, vicinissima alla Capitale. 

A proposito di distanze, per il D.M. n. 6925 del 30 aprile 1974, gli Umbri pagano in base ai chilometri della “linea storica” e non a quelli effettivamente percorsi sulla “direttissima”, considerata “nuova” sebbene risalente agli inizi degli anni ’70. C’è una discussione tra Regioni e Trenitalia che riguarda i treni regionali, mentre il MIT ha già adeguato le tariffe chilometriche degli gli IC. Riportare l’adeguamento alle CTT legate agli IC, ne dimezzerebbe i costi per centinaia di lavoratori (e forse per la stessa Regione), mentre un adeguamento delle tariffe regionali, porterebbe grandi risparmi per migliaia di famiglie. 
Sono confidente che anche voi, così come fatto da altre Istituzioni e dalle associazioni dei consumatori, perorerete queste esigenze in tutte le sedi in cui vi sarà possibile. 
I mei più cordiali saluti. 

0 commenti inseriti:

Posta un commento

Commenta la polemica....

ranktrackr.net