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domenica 19 novembre 2017

di andrea liberati -M5S Regione Umbria-

Lo ribadiamo per l'ennesima volta: sul 'Frecciarossa' molti consiglieri regionali stanno dimostrando di non avere a cuore le sorti di tutta l'Umbria, come peraltro ripetutamente accaduto sin dalla costituzione dell'Ente nel 1970.
E' inconcepibile scartare Assisi, Foligno, Spoleto e Terni dal servizio 'Freccia'.

E' un'esclusione grave che si tradurrà in ulteriori problemi economici per quelle realtà, ma anche per l'intera regione, con costi di trasporto in ulteriore crescita per i tanti cittadini estromessi da tale qualificante possibilità.


Del resto, la vicenda del 'Freccia' è stata gestita sin dall'inizio in modo dozzinale, né sono stati rispettati gli impegni che l'Aula aveva stabilito -tra cui un nuovo 'Tacito' in versione 'Alta Velocità': sono pertanto fuori luogo le dichiarazioni reboanti di queste ore per un treno annunciato come sperimentale e che, se partirà (ma quando? Inverno 2017? Estate 2018?), lo farà in orario antelucano e dal solo capoluogo, quando, in altre regioni, si sono servite tutte le principali comunità, come operato già dall'Emilia Romagna alla Basilicata, a maggior ragione qui, in Umbria, dopo lechances perse con la crisi sismica del 2016.
Sono parimenti tardive e insincere le rimostranze di alcuni sindaci tagliati fuori dal suddetto collegamento veloce: Terni, in particolare, paga la debolezza politica di una classe dirigente per nulla attenta all'interesse generale, una modesta élite ormai al tramonto, eppure ricurva sul suo vizio, travolta com'è da scandali giudiziari e tracolli finanziari senza fine.
Poiché in Italia nulla è più definitivo del provvisorio, la sperimentazione del nuovo treno rischia di spaccare a lungo e definitivamente l'Umbria: la Regione dunque riapra subito il confronto con Trenitalia e agisca per collegare al resto d'Italia tutte le nostre principali comunità.



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