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martedì 6 giugno 2017


Lotito, Ferrero, Garrone, Camilli, imprenditori cittadini e ora Bandecchi il fondatore dell'università "Niccolò Cusano". 
Ancora niente di concreto, tra smentite e prese di posizione legittime dell'avvocato Proietti che con piglio cerca di districarsi tra le avances sbiadite della politica e i millantatori di giornata, creati solo per pura visibilità.

L'Amministratore Unico Longarini ha garantito i pagamenti fino al 30 giugno, data di scadenza della maggior parte dei contratti in essere, l'iscrizione e l'eventuale fideiussione è tutta un'altra storia. 

Longarini sicuramente in cuor suo, e non solo, ha già un disegno preciso e strategico, il pressappochismo quando si parla di denaro è fuori dalla logica degli imprenditori. 
Un piano B, di scorta, è pronto già ab origine. Nessuna scelta è fatta per caso.

Uscire di scena perché non è possibile più garantire lo status quo non significa disimpegnarsi buttando al vento tutto ciò nel quale si è investito e "diciamo" creduto. 
La programmazione e la pianificazione in questi anni non è stata un certo un vanto, per i Longarini, ma comunque la categoria è stata sempre salvaguardata. 
Ad ognuno con gli opportuni distinguo vanno resi i meriti.

Tutto questo interesse difronte ad una società storica, ad una realtà calcistica consolidata è la degna conclusione, che qualcosa e qualcuno si muove nell'ombra, tenendo in mano le redini del gioco. 

Una partita a scacchi o forse un burattinaio che consuma la scena, per la conclusione bisognerà aspettare. O avverrà in extremis o forse addirittura in corso d'opera. 
Anche quest'anno la stagione della Ternana inizierà in ritardo, ovviamente per fortuna se sarà calcio vero, e i problemi di gestione potrebbero tornare come sempre.

Nessuna bacchetta magica per capire chi uscirà dal cilindro dei pretendenti, di una cosa sono comunque certo che il nome Ternana difficilmente verrà accompagnato da un prenome. La cultura dello sponsor degli altri sport non era ben vista nel calcio di ieri e nemmeno in quello di oggi e diventerebbe la classica scriminante per il raggiungimento del passaggio delle quote, come già successe a Livorno.

L'amore per la Ternana è dei tifosi rossoverdi, chi comprerà o rileverà le quote rimanenti è solamente una questione di business. 

La città depressa ha bisogno proprio di questo, investimenti e lavoro, la Ternana potrebbe essere il legame imprescindibile che tutti si augurano. Legame serio senza ombre all'orizzonte.




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