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mercoledì 24 maggio 2017


Stimela è il primo progetto per una mappatura fotografica del fenomeno della migrazione dal corno e dal centro Africa verso il sud del ContinenteL'abstract del progetto è a cura del direttore artistico Simona Santini.
Stimela è il nome del progetto di Luca Sola, fotografo documentarista che da anni lavora sulle questioni sociali, umanitarie e geopolitiche con particolare riferimento a Italia, Africa e MedioOriente. Stimela, in zulù significa steam-train, treni a vapore.

Il progetto nasce nei primi mesi del 2015 e ha portato, Luca Sola, a lavorare in almeno sei dei paesi interessati dal Malawi alla Repubblica Centroafricana. 



Stimela è un progetto ambizioso e complesso, sia economicamente che per il tempo da investire. Ancora all'appello mancano paesi fondamentali come la Nigeria, lo Zambia e la Somalia etc. Con il contributo del crowdfunding sarà possibile portare a termine il progetto Stimela.

Lo scopo principale non è solo documentare e comprendere i fenomeni migratori nell'Africa del Sud, ma offrire un punto di vista differente e slegato dalla visione Euro-centrica del mondo.

Il progetto descrive il percorso corrente di migliaia di migranti africani che, invece di muoversi verso nord, verso l'Europa, scelgono di prendere la via del sud. Direzione opposta con gli stessi rischi, stesso dolore e stesse ragioni.


Nel 900' erano i treni a vapore che portavano i migranti del centro Africa del Sud, a condurre  una vita di stenti e il più delle volte di morte nelle miniere d'oro di Johannesburg e provincia.
Stimela è anche il titolo di una canzone del jazzista sudafricano Hugh Masekela che nel testo parla proprio delle condizioni di vita nelle miniere.

Luca Sola è un fotografo documentarista nato a Terni. Fotografo professionista dal 2007, i suoi reportage riguardano tematiche sociali, umanitarie e geopolitiche con particolare attenzione al Medio Oriente, Africa ed Italia. 

Attualmente vive a Johannesburg.

I suoi lavori sono stati pubblicati nelle maggiori testate nazionali ed internazionali.

Tra i vari riconoscimenti ottenuti ricordiamo lo "Yonhap International Press Photo Awards 2011, nella categoria "Enhancement of International Peace" grazie al lavoro sulla rivoluzione e sulla guerra in Libia. Luca Sola ha scritto anche un libro nel 2012 , "Libia/Appunti di Guerra" curato da Renata Ferri.
I suoi lavori sono stati esibiti in mostre personali e collettive in tutto il mondo. Per la produzione editoriale è rappresentato dall'agenzia Contrasto. Per il fine art da Lorenzo Respi (All Around Art) ed Aphaia Gallery.



Luca Sola affronta le dolorose tematiche legate a quel territorio e al fenomeno migratorio, ne svela cause e conseguenze attraverso l'obiettivo della fotocamera. 

Le immagini dai confini, le rotte, le cause e le conseguenze della migrazione, le insalubri condizioni di vita, gli arresti e il carcere; l'assenza di futuro nei campi profughi e i conflitti etnici e inter-religiosi, spesso stimolati e sostenuti dai leader dell'industria dei metalli preziosi.

Una riflessione profonda che dovrebbe far capire quanto sia necessario e importante cambiare il nostro punto di vista. 
Non sono infatti i paesi industrializzati o occidentali il perno su cui ruota il mondo, il fenomeno migratorio non è una questione europea. Il problema, se cosi' lo vogliamo definire, fa parte di un fenomeno decisamente più ampio che in fondo ha sempre contraddistinto l'umanità: il desiderio e l'illusione di conquistare un futuro migliore.
























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