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mercoledì 8 marzo 2017


Il consigliere comunale del Pd di Terni, Michele Pennoni, si dichiara uno dei convinti sostenitori dell’accantonamento della proposta di costituzione delle consulte territoriali nominate dai partiti in votazione nell’ultimo consiglio comunale. Le successive, ripetute, scomposte dichiarazioni di voci interne al partito democratico sono:
"Cortocircuiti di un partito disorientato che mette all’indice i suoi rappresentanti, anzi solo alcuni, omettendo che nessuno, nemmeno chi compone la segreteria comunale, ha espresso un solo voto favorevole alla proposta sulle consulte".
Se vogliamo assicurare una partecipazione attiva- prosegue Pennoni- e un coinvolgimento immediato dei cittadini, è d’obbligo partire da quanto è già in vigore, ad esempio, il regolamento sui “Beni Comuni”, con il quale, edifici pubblici, scuole, parchi, musei possono essere vissuti e gestiti da gruppi di cittadini e associazioni. 
Possibile che, nonostante la grande attenzione rivendicata, sia sfuggito che la mancata applicazione si è tradotta in mancata partecipazione concreta, effettiva, ampia, oppure per “strada della partecipazione” si intende un solo preciso modello che ha già mostrato tutte le sue lacune? 
Nel Pd è necessaria l’esigenza di un dialogo interno, pieno di sentimento e non del risentimento mostrato in queste ultime occasioni, chiaro sintomo di una chiusura di fondo verso idee differenti che invece dovrebbero caratterizzare il percorso futuro.
Il compito del Pd non è sostenere a prescindere ciò che è iconico in quanto tale (meglio essere icastici che iconici) ma riconoscere le proposte nella loro validità di merito, riconoscerne le potenzialità e i limiti, evitando di confondere i tramonti con le albe. 
Dobbiamo dimostrare a noi stessi- conclude Pennoni- e ai ternani di aver raggiunto una maturità che va al di là della liturgia dialettica vuota, inutile, sbagliata e divisiva tra vecchio e nuovo e mostrare di possedere valori saldi senza sottomettere all’ideologia l’efficienza dei servizi.
Il PD che ci chiedono e che noi immaginiamo sa esprimersi sui grandi temi in un rapporto di collaborazione costruttiva, sostegno, riferimento e guida all’azione di governo. 
Il coinvolgimento dei cittadini è fondamentale, in un’ottica di condivisione del futuro; se siamo certi che la persona è al centro, sappiamo anche che i modelli possono cambiare e non dovremo aver paura di cambiare. 

John Fitzgerald Kennedy ha dedicato molti dei suoi interventi al tema del cambiamento spiegandoci che “il cambiamento è una delle leggi della vita”, a quasi 55 anni dalla morte possiamo finalmente dimostrare di aver imparato la lezione.


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