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venerdì 27 gennaio 2017



La cattedrale di Terni, oggi pomeriggio era gremitissima fin dall'arrivo del feretro alle 12.30, il funerale è stato celebrato da Mons. Piemontese.



Dieci giorni fa l'hotel Rigopiano si è trasformato da "una residenza luogo di ospitalità per giorni di riposo, in emblema di una natura che si dimostra maligna, crudele, che divora e uccide i propri figli senza riguardo e distinzione alcuna." 

Con queste parole Mons. Giuseppe Piemontese ha iniziato la sua omelia durante i funerali di Alessandro Riccetti, davanti ad amici, parenti, cittadini, autorità civili e militari .

Tutta la nostra comunità, ha precisato Mons. Piemontese, stordita dalle ripetute ultime scosse di terremoto del 18 gennaio e preoccupata per coloro che erano stati sommersi dalla valanga abbattutasi sull’hotel Rigopiano, si è stretta intorno alla famiglia Riccetti.

"Il Signore non ha esaudito le nostre richieste, ma ha accolto questo nostro fratello in una vita senza fine e darà conforto e consolazione ai familiari di Alessandro e quanti lo hanno amato."
La sorte avversa, la natura, che questa volta si è mostrata matrigna, hanno posto termine prematuramente alla sua vita.
Ma chi può dire “prematuramente”?  - si è domandato il vescovo - E’ Dio che per il bene dei suoi figli stabilisce tempi e modi. A noi sta riconoscere che Dio fa bene ogni cosa, anche se non ne comprendiamo il senso.


"Come è stato per Gesù, il figlio amato di Dio, che ha risposto all’amore del Padre, donando la sua vita per ogni uomo, per la creazione intera."
Un'omelia toccante che fa riflettere, presente e futuro. Può sembrare una banalità, ma non è cosi'.

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