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giovedì 24 novembre 2016

 

L’Umbria è tra le sette regioni italiane che parteciperanno, nel 2017, al progetto pilota “Piano di azione di diffusione della lettura in età prescolare” che è previsto dal Protocollo d’intesa di promozione della lettura nella prima infanzia programma 0-6 anni. 
Proprio questa mattina, giovedì 24 novembre, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, alla quale ha partecipato l’assessore regionale all’istruzione, Antonio Bartolini, ha infatti definito l’elenco delle Regioni partecipanti nel quale, oltre all’Umbria, ci sono Liguria, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Puglia, Basilicata e Sicilia. 

Il Progetto è previsto dal Protocollo d’intesa sottoscritto nel giugno scorso dal Ministro dei Beni, delle attività culturali e del turismo, dal ministro dell’istruzione dell’università e della ricerca, dal ministro della Salute. 


La conferenza delle Regioni ha subito dopo aderito al Protocollo. ”Siamo particolarmente soddisfatti, ha affermato l’assessore Bartolini, perché l’Umbria è stata la prima Regione a sperimentare questo progetto nel 2014 ed a parteciparvi mettendolo in atto su tutto il territorio regionale. 
Il progetto pilota dunque non sarà una novità per i ragazzi ma la continuazione di un percorso, che in Umbria iniziò a fare i primi passi addirittura nel 2010, con il progetto ‘Nati per leggere’ e successivamente con il progetto ‘In Vitro’, che sicuramente hanno dato buoni risultati. 

A partire da quest’anno e fino al 2018 è attivo inoltre un accordo con l’Ufficio Scolastico regionale dell’Umbria per la “realizzazione di iniziative condivise volte alla promozione della salute nella popolazione scolastica”, e la lettura è riconosciuta proprio come azione che concorre a favorire il benessere dell’individuo. 
In particolare, si fa riferimento al Programma nazionale 0-6 (che prende le mosse da In Vitro) e al progetto regionale ‘Forte chi legge!’ 
Adesso con il protocollo nazionale e con i relativi finanziamenti – ha concluso Bartolini - si potranno rafforzare almeno due linee di azione: l’acquisto di libri e la loro distribuzione in ospedali, a pediatri, scuole e famiglie e i necessari format formativi destinati alle professioni sanitarie, agli insegnanti, ai bibliotecari ed ai genitori dei ragazzi da 0 a sei anni”.

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